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D.M. 12/09/1925

1) in una accurata visita esterna ed interna nella quale dovrà essere assicurato che i recipienti stessi non presentino segni di anormale fabbricazione e che siano esenti da falle o fenditure;

2) in una prova idraulica alla pressione di cui all'art. 14, a seconda della destinazione ad essi assegnata. Detta prova sarà fatta alla temperatura ambiente iniettando gradualmente altra acqua in pressione in ciascun recipiente riempito in modo accurato. Il tubo di adduzione deve portare una derivazione alla quale possa applicarsi il manometro campione, e perciò munita di un orifizio filettato internamente con passo di mm 3 del diametro di mm 27, compreso il risalto della filettatura, della profondità di mm 25, ed avente fondo piano con foro centrale del diametro di mm 6,5, ove dovrà sboccare la derivazione suindicata. Se nella prova idraulica si verificano fessurazioni, trasudamenti o deformazioni permanenti, il recipiente dovrà essere distrutto in presenza del collaudatore. Per verificare se si manifestino deformazioni permanenti, raggiunta la pressione di prova, si dovrà mediante opportuno dispositivo, isolare completamente il recipiente, col relativo manometro, dall'organo compressore: l'indicazione del manometro stesso dovrà rimanere stazionaria per almeno 1';

3) nella determinazione del peso a vuoto in chilogrammi (tara) del recipiente privo di valvola e di cappellotto, i cui pesi devono determinarsi separatamente;

4) nella determinazione della capacità in litri del recipiente, dedotta dalla differenza fra il suo peso quando è pieno di acqua ed il peso a vuoto;

5) nella determinazione, per i recipienti destinati a contenere acetilene disciolto, della tara comprendente il peso a vuoto, quello della materia porosa, e quello della quantità normale di solvente;

6) nella verifica degli spessori delle pareti e dei fondi dei recipienti;

7) nella determinazione delle caratteristiche meccaniche del materiale di cui sono fabbricati. Per eseguire questi due ultimi accertamenti, il collaudatore dividerà i recipienti riscontrati singolarmente idonei in gruppi a seconda della loro destinazione e delle varie categorie di materiale impiegato nella fabbricazione; di tali gruppi farà lotti di 200 recipienti ciascuno e frazioni residue. Da ogni lotto o frazione preleverà, a suo esclusivo giudizio, un recipiente che dovrà essere sezionato trasversalmente e longitudinalmente a cura del fabbricante secondo le istruzioni del collaudatore stesso. La verifica degli spessori della parte cilindrica dovrà farsi almeno su tre sezioni trasversali. Lo spessore minimo dovrà raggiungere almeno quello prescritto negli articoli precedenti; su questo sarà consentita una tolleranza massima in più del 20%. Lo spessore dei fondi dovrà presentare almeno un pari grado di stabilità. Per ogni recipiente sezionato saranno effettuate: n. 1 prova di trazione; n. 3 prove di resilienza, n. 3 prove di appiattimento di anelli. Pei recipienti aventi diametro interno superiore ai 250 mm le prove di appiattimento di anelli potranno, in mancanza di mezzi adatti od a richiesta del fabbricante, essere sostituite da 6 prove di piegamento. In caso di risultati sfavorevoli di una qualsiasi delle predette prove, è ammessa la ripetizione delle prove su due altri recipienti; fallendo una qualunque di esse, il lotto relativo ai recipienti provati dovrà essere rifiutato. Per i recipienti di dimensioni eccezionali e per quelli non costruiti in serie, la verifica delle caratteristiche del metallo dovrà farsi con appositi provini prelevati all'atto della costruzione colle debite garanzie e la verifica degli spessori sarà fatta con norme speciali da approvarsi dalla Commissione permanente. Pressioni di carica e grado di riempimento

Art. 12 Le massime pressioni effettive di carica ammesse per i recipienti destinati a contenere gas compressi, misurate alle temperature di 15°, sono le seguenti: Gas d’acqua e gas misto (gas d’olio con non più del 30% di acetilene) Kg/cmq 10 Anidride carbonica “ 20 Gas d’olio (gas ricco) “ 125 Ossigeno, azoto, aria, idrogeno, gas illuminante, protocarburato d’idrogeno (grisou, metano) gas rari “ 200 Il massimo riempimento ammesso per i gas liquefatti in relazione alla capacità dei recipienti è il seguente: Etano Gas d’olio Ammoniaca Metilammina ed eilammina Etere metilico Anidride carbonica e protossido d’azoto Cloruro di metile e cloruro di etile Anidride solforosa 1 Kg per litri 3,30 di capacità “ “ “ “ 2,50 “ “ “ “ “ “ 2,00 “ “ “ “ “ “ 1,70 “ “ “ “ “ “ 1,65 “ “ “ “ “ “ 1,34 “ “ “ “ “ “ 1,25 “ “ “ “ “ “ 0,85 “ “ Cloro, perossido d’azoto e ossicloruro di carbonio (fosgene) 0,80 “ “ La concentrazione massima delle soluzioni acquose ammoniacali sarà del 50% e il grado di riempimento sarà del 90% al massimo. La pressione massima di carica delle soluzioni di acetilene in acetone assorbito da materie porose sarà di 20 kg/cmq.

Art. 13 I recipienti destinati a contenere acetilene disciolto debbono essere riempiti completamente di una materia porosa ripartita uniformemente. La quantità del solvente (acetone) da porre nei recipienti sarà calcolata in modo che l'aumento di volume provocato dall'assorbimento dell'acetilene possa avvenire senza ostacolo e che, se la temperatura sale a 50°, la pressione non superi i 25 kg/cmq. L'acetone deve avere un grado di purezza del 99% . Impiegandosi altri solventi, questi dovranno essere senza azione chimica, anche lenta, sull'acetilene, sulla materia porosa e sul metallo dei recipienti. La materia porosa deve essere tale che, anche in presenza del solvente, non corroda le pareti metalliche del recipiente e non dia luogo a reazioni pericolose nè col solvente, nè coll'acetilene stesso, non abbia, anche col prolungato uso e con scosse, a calare od a lasciare comunque degli spazi vuoti pericolosi, impedisca con sicurezza la dissociazione dell'acetilene anche per alta temperatura o per scosse anche ripetute. Pressioni di prova

Art. 14 Le pressioni alle quali dovranno essere effettuate le prove idrauliche dei recipienti, a seconda della loro destinazione, saranno:

a) per i gas compresi, pari ad una volta e mezza la pressione massima di carica e in ogni caso almeno di 5 kg per cmq superiore a quest'ultima;

b) per i gas liquefatti o disciolti le seguenti: Anidride carbonica protossido d’azoto, gas d’olio, la cui pressione a 59° non superi quella della anidride carbonica liquefatta Kg/cmq 250 Etano “ 140 Tetrossido di azoto “ 50 Ammoniaca “ 35 Cloro, ossicloruro di carbonio (fosgene) “ 30 Anidride solforosa “ 20 Cloruro di metile, etere metilico, metilammina, cloruro di etile, etilammina “ 10 Soluzioni acquose di ammoniaca con concentrazioni fra il 25 e il 50% “ 12 Soluzioni di acetilene in solvente assorbito in materia porosa con pressione di carica fino a 20 kg per cmq “ 60

Art. 15 La prova idraulica di approvazione per i recipienti destinati a contenere l'acetilene disciolto ed assorbito da materia porosa sarà effettuata prima che la materia stessa ed il solvente siano immessi nei recipienti. Accessori dei recipienti

Art. 16 Tutti i recipienti a pressione di carica superiore ai 20 kg per mq debbono es- sere muniti di una valvola di riempimento protetta da cappellotto forato: valvola e cappellotto debbono portare impressi i rispettivi pesi. Per i recipienti destinati a contenere acetilene ed ammoniaca, non debbono impiegarsi valvole con parti di rame o leghe di rame che possano venire a contatto coi detti gas. Le valvole suddette debbono essere lubrificate unicamente con una miscela di glicerina e grafite se i recipienti sono destinati a contenere ossigeno od altri gas ossidanti; in tale caso le eventuali guarnizioni saranno esclusivamente di fibra.

Art. 17 Il raccordo delle valvole ai tubi di riempimento e vuotamento dei recipienti, come pure i dispositivi che vi si riferiscono, devono essere tali da impedire in modo assoluto l'involontario scambio fra bombole destinate a gas per i quali la sostituzione o la mescolanza possa riuscire pericolosa. A tal uopo i gas vengono divisi nei seguenti gruppi: Gruppo I -Idrogeno, ossido di carbonio, etano, metano, etere metilico, gas rari, gas d'acqua, gas illuminante, gas d'olio, gas misto; Gruppo II - Ossigeno, acido carbonico, ossicloruro di carbonio (fosgene), protossido di azoto, anidride solforosa, anidride carbonica di- versa da quella per uso medicale (1); Gruppo III - Ammoniaca, etilamminica, metilammina; Gruppo IV - Cloro; Gruppo V - Azoto; Gruppo VI - Aria; Gruppo VII - Acetilene disciolto. Nel seguente prospetto sono indicate le caratteristiche dei rispettivi raccordi: Diametro della vite in mm Senso della filettatura Numero dei passi per pollice Maschio Femmina Gruppo I 20 -Sinistrorso 14 Gruppo II 21,7 -Destroso 14 Gruppo III 30 -Sinistrorso 14 Gruppo IV 25,4 -Destroso 8 Gruppo V -21,7 Destroso 14 Gruppo VI 30 -Destroso 14 Gruppo VII Attacco a pressione Le bombole destinate a contenere anidride carbonica per uso medico devono montare una valvola con raccordo di uscita appartenente al gruppo X a- vente le caratteristiche previste dalle raccomandazioni ISO 5145 edizione 1° marzo 1990, tabella 2 e 3, diametro nominale 27 maschio, passo 2 destrorso.

Art. 18 Il nome del gas che il recipiente è destinato a contenere dovrà essere apposto a vernice in caratteri molto appariscenti sulla ogiva del recipiente oppure impresso su targhetta metallica saldata a stagno. Inoltre per i gas sotto indicati dovrà essere adottata una colorazione a vernice estesa ad una zona dell'altezza di 10 cm almeno. I colori saranno i seguenti: Bianco Per l’ossigeno Rosso Per l’idrogeno Azzurro chiaro Per l’aria compressa Verde chiaro Per l’azoto Giallo Per l’anidride carbonica Nero Per il cloro Grigio chiaro Per l’ammoniaca Arancione Per l’acetilene Al fine di consentire una facile identificazione delle bombole destinate a con- tenere i due gas per uso medico di maggiore diffusione, ossigeno e protossido di azoto, la parte cilindrica delle bombole destinate a contenere tali gas medicali deve essere verniciata di verde (riferimento RAL 6018), ferma restando la colorazione distintiva delle ogive (colore bianco per ossigeno, colore blu per protossido di azoto). E’ fatto assoluto divieto di utilizzare la colorazione in verde della parte cilindrica delle bombole destinate a contenere gas diversi da ossigeno e protossido di azoto per uso medico. Tra la valvola e la ghiera delle bombole destinate a contenere ossigeno, protossido di azoto e anidride carbonica, per uso medico, dove essere inserito un disco in acciaio inossidabile realizzato secondo il disegno che costituisce parte integrante del presente decreto e recante la punzonatura "Per uso medico"; sul predetto disco potrà essere disposta l'apposizione di altre punzonature di intesa con il Ministero della sanità secondo le esigenze della commissione permanente per la pubblicazione e la revisione della Farmacopea ufficiale. Per le bombole che risultano sprovviste di collare il disco in acciaio inossidabile è realizzato secondo il disegno che costituisce parte integrante del presente decreto, ferme restando le altre prescrizioni di cui al comma precedente. Punzonatura dei recipienti

Art. 19 Il collaudatore, per attestare che i recipienti di cui alla linea 1ª dell'art. 10 corrispondono alle condizioni di cui sopra, punzonerà questi col timbro qui sotto riprodotto costituito dallo stemma d'Italia alto otto millimetri e largo sei (omesso) curando però che, in precedenza, siano state punzonate dal fabbricante sul recipiente stesso le seguenti indicazioni:

a) nome del fabbricante o sigla di questo se notoriamente conosciuta;

b) numero d'ordine di fabbricazione;

c) nome del gas che il recipiente è destinato a contenere se trattasi di gas liquefatti o disciolti;

d) capacità del recipiente in litri;

e) pressione massima di carica in kg per cmq pei gas compressi e per l'acetilene disciolto in acetone in materia porosa; peso massimo di carica in kg pei gas liquefatti; concentrazione massima, in per cento, per soluzioni acquose ammoniacali;

 

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